Usagi Yojimbo Edizione Speciale, la recensione

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    Recensione a Cura di Claudio Scaccabarozzi

    Certamente è capitato anche a voi. Leggete un libro, vedete un film, ascoltate una canzone e avete improvvisamente l’impressione che piacerebbe a chiunque, che non ci sia motivo al mondo per non apprezzare quel particolare estratto di creatività. Ovviamente si tratta di un’illusione e, come diceva più che giustamente il filosodo Immanuel Kant, il giudizio estetico è sempre individuale e ha solo la pretesa dell’universalità, non potrà mai raggiungerla. Non temete, questa recensione non ha intenzione di diventare una dissertazione sul grande Illuminista tedesco. Se esiste un fumetto, però, almeno tra quelli che abbiamo letto nella nostra umile carriera di appassionati, che ci dà l’impressione di avere queste caratteristiche, ebbene è Usagi Yojimbo di Stan Sakai.

    La storia di Miyamoto Usagi, coniglio samurai antropomorfo, ronin con uno smisurato senso della giustizia e del tutto fedele al bushido, travalica i generi. Non è un manga e non è un comic, non è propriamente un fumetto underground, ma certamente non fa parte del mainstream. Non è neppure facile stabilire a quale fascia d’età di pubblico si rivolga principalmente. Ovviamente, dato che il Giappone rinascimentale a cui si ispira il mondo di Usagi è abitato di animali antropomorfi, appartiene al macrogenere furry, ma ce ne si dimentica in un attimo, non appena ci si immerge nella sua narrazione di grande epica, che contempla una violenza fisica attenuata ma non disinnescata, e nella sua descrizione delle gioie e dei dolori di protagonista e comprimari che copre l’intero spettro delle emozioni umane. Stan Sakai, con Usagi Yojimbo, ha compiuto e compie davvero un’operazione di narrativa multilivello come poche altre nella storia del fumetto americano. Come dice qualcuno, un buon racconto per ragazzi è sempre anche un’ottima lettura per adulti, mentre un buon racconto per adulti resta tale, non è mai più di questo. Usagi è probabilmente un esempio di questa equazione, in grado com’è di utilizzare un’estetica leggera e divertita per raccontare storie a volte di grande impatto emotivo e morale, oltre che terribilmente avvincenti per quanto riguarda l’azione e l’avventura (diamine, è un coniglio samurai!).

    In questo senso, non possiamo far altro che ringraziare di cuore ReNoir, l’editore che ci ha regalato questo Usagi Yojimbo Edizione Speciale in due volumi di ottima confezione editoriale, raccogliendo, come già la Deluxe Special Edition statunitense, i primi dieci anni delle storie di Stan Sakai. Usagi ha avuto un trattamento non alla sua altezza nelle sue precedenti edizioni italiane, con cambi di formato, salti temporali nelle storie proposte, lettering non coerente e altre vicissitudini. Avere la possibilità di leggere tutto d’un fiato così tante storie del questo dalle orecchie lunghe, chiaramente ispirato al leggendario spadaccino Musashi Miyamoto, ci permette finalmente di entrare nel suo mondo e apprezzarne le vicende per quel che sono: una grande epica, il racconto per episodi di un viaggio attorno a un personaggio che è a tutti gli effetti un archetipo (samurai schifosamente buono, lo definisce il suo amico Gen, e terribilmente abile), ma non è mai uno stereotipo. La rabbia di Usagi è personale, come i suoi dolori; il suo senso di giustizia è legato al suo passato familiare e inserito in un contesto preciso; il suo personaggio evolve e cambia, prende decisioni complesse che lo segnno nell’animo e non ha sempre chiara la strada di fronte a sé. Proprio come accade in ogni viaggio che si rispetti.

    Stan Sakai è bravissimo, con il suo disegno preciso e giocato a metà fra lo stile occidentale e quello giapponese (così come lui è un autore ibrido, ametà fra i due mondi), a dipingere l’universo di Usagi e, contemporaneamente, a farci capire quanto voglia bene al suo personaggio simbolo. Forse è per questo che non riusciamo a immaginare un lettore di fumetti che possa non apprezzare Usagi Yojimbo. Avventura, dramma, comicità, epica trovano spazio in maniera coesa in un fumetto che, a nostro avviso, tutti quanti dovrebbero leggere, non solo e non tanto perché considerato unanimemente una pietra miliare in patria, ma perché si tratta di una storia di rara bellezza, che vale il prezzo dei suoi due notevoli volumoni. Ci auguriamo di vedere al più presto continuare questa edizione di lusso, fino a coprire l’intero arco narrativo delle storie di Usagi, presentate finalmente al pubblico italiano in un formato e con una cura adeguati. Ci contiamo.



    fonte Badcomics
     
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